Le aree protette dal FAI negli arcipelaghi del Mediterraneo

Le aree protette dal FAI negli arcipelaghi del Mediterraneo

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Le aree protette dal FAI negli arcipelaghi del Mediterraneo
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20 giugno 2025

L’8 luglio si celebra la Giornata internazionale del Mediterraneo. Lo sapevi che il FAI protegge e tutela alcune aree costiere dei più importanti arcipelaghi italiani che si affacciano sul "mare nostrum"?

La Giornata Internazionale del Mar Mediterraneo è una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite per valorizzare oceani e mari come beni comuni da tutelare e custodire. In questa occasione, il FAI invita a riscoprire le piccole aree costiere che si affacciano sul mare nostrum e che la Fondazione protegge: perle di rara bellezza, incastonate tra le distese d’acqua e il cielo, scrigni di biodiversità, cultura e storia.

Isole Eolie

Tra le meravigliose isole che costellano il Mediterraneo, spiccano le Eolie, conosciute anche come le isole del fuoco e del vento, per la brezza che soffia costante e per la presenza di vulcani attivi - come Stromboli e Vulcano - che da millenni modellano il paesaggio. Dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2000, le Eolie sono celebrate per la loro straordinaria bellezza naturale e perché rappresentano proprio un’eccezionale testimonianza di nascita ed evoluzione di isole vulcaniche. Tra queste, la più piccola tra le isole, è Panarea. Aspra e frastagliata nella sua parte settentrionale, con ripide falesie a picco sul mare, si fa più dolce verso sud, dove si apre Cala Junco, una delle poche spiagge raggiungibili a piedi: un vero anfiteatro naturale di roccia vulcanica affacciato su acque limpide e trasparenti.

Cala Junco è la prima donazione che il FAI ha ricevuto.

Nel 1977, l’avvocato milanese Piero di Blasi, grande amico di Renato Bazzoni, “padre fondatore” del FAI, decise di donare alla Fondazione un’area pianeggiante nei pressi della cala, un terreno che avrebbe potuto essere facilmente trasformato da un piano di lottizzazione, alterando per sempre l’equilibrio del paesaggio. Di Blasi, da tempo impegnato nella difesa delle Eolie, aveva già fondato insieme a Bazzoni, Pino Tovaglia e Marialuisa Gioia il “Comitato per la difesa dell’ambiente delle Isole Eolie”.

Grazie a questo gesto lungimirante, Cala Junco è oggi ancora intatta, una piccola insenatura che conserva la sua bellezza originaria.
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Arcipelago toscano

Anche l’isola di Capraia, la terza per estensione dell’Arcipelago Toscano dopo l’Elba e il Giglio, è di origine vulcanica e conserva tratti paesaggistici di grande valore naturalistico. Con circa 30 chilometri di costa in gran parte selvaggia, Capraia fa parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ed è inserita nel Santuario Internazionale per la Protezione dei Mammiferi Marini Pelagos, una vasta area marina protetta di oltre 87.000 km² tra Italia e Francia, dove vivono anche grandi cetacei come la balenottera comune e il capodoglio.

Sulla costa occidentale dell’isola, nei pressi del centro abitato, si trova il lembo di terra donato al FAI da Ignazio Vigoni Medici di Marignano nel 1978 e oggi tutelato: 20.000 metri quadrati di vegetazione mediterranea affacciati su un mare limpido, caratterizzato da fondali sabbiosi abitati da numerose specie ittiche.

L’intera area è interessata da attività di tutela ambientale e monitoraggio della biodiversità marina e terrestre, controllo delle specie aliene e gestione sostenibile della fascia costiera, condotte dal Parco in collaborazione con enti e associazioni, tra cui il FAI stesso.
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Arcipelago Pontino

Un altro autentico angolo di Mediterraneo, dove i profumi e i colori del corbezzolo, del rosmarino e del lentisco si mescolano alla salsedine di calette nascoste e dalle acque cristalline è l’isola di Ponza. Sulla costa occidentale dell’isola maggiore, il FAI tutela oltre 12.000 metri quadrati di paesaggio costiero, una spettacolare scarpata a picco sul mare, lasciata completamente allo stato naturale, donata alla Fondazione nel 2001 da Franco e Bianca Maria Orsenigo.

Ponza è anche un’isola dalla storia millenaria, abitata sin dai tempi più antichi: forse dai Fenici e sicuramente dai Greci, che, per primi, le diedero questo nome: l’etimo greco “pontos”, indica il mare, così come “Pontìa” era uno dei nomi della dea della bellezza Afrodite. Ponza sarebbe, dunque, l’isola “che nasce dal mare”.

Isole Egadi

E poi, ancora, il FAI custodisce un piccolo lembo di terra su un’altra isola cullata dalle acque del Mediterraneo: Levanzo, la più piccola delle Isole Egadi. Appena 5 km² di superficie, una verde collina che si scorge dalla costa di Trapani, modellata dal vento e dal tempo. Le sue dimensioni ridotte e l’assenza quasi totale di strade – fatta eccezione per un breve tratto carrozzabile – la rendono un autentico paradiso incontaminato, dove si cammina tra profumi di erbe selvatiche della macchia mediterranea e ci si affaccia su piccole calette bagnate da un mare cristallino.

Nel cuore dell’isola, nella località di Pian delle Roselle, si trova un pascolo di 8.000 metri quadrati donato al FAI nel 2001 da Griseldis Fleming: un angolo di natura, che oggi la Fondazione tutela e valorizza come parte integrante del suo impegno per la salvaguardia di questo paesaggio mediterraneo.

Ma Levanzo è solo una parte di un arcipelago straordinario. Il tratto di mare che abbraccia le Isole Egadi è un vero scrigno di biodiversità: qui si estende l’Area Marina Protetta più grande del Mediterraneo con oltre 53.000 ettari, è un santuario marino dove si alternano grotte sommerse, fondali ricoperti di estese praterie di Posidonia oceanica e specie protette, tra cui la foca monaca, simbolo del mediterraneo, tornata recentemente a popolare queste acque.

Per il FAI il Mediterraneo non è solo un paesaggio da ammirare, ma è un luogo da conoscere, amare e proteggere. Questa giornata vuole essere un invito a scoprire un patrimonio prezioso e fragile, un intreccio di natura, storia e cultura che appartiene a tutti e che proprio per questo merita di essere custodito con cura e responsabilità.

Scopri le aree costiere delle piccole isole protette dal FAI

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