«Io mi fido della Fondazione, per questo ho deciso di adottare venti Beni FAI!»

«Io mi fido della Fondazione, per questo ho deciso di adottare venti Beni FAI!»

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«Io mi fido della Fondazione, per questo ho deciso di adottare venti Beni FAI!»
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15 marzo 2024

Marco P. abita a Cesena (FC), è medico e sostiene il FAI da oltre vent’anni. Fra le storie dei grandi donatori della Fondazione, la sua è davvero curiosa, perché fra le tante modalità, Marco ha deciso di sostenerci attraverso l’adozione non di uno, ma di ben venti nostri Beni!

Marco P., lei è davvero un “Custode della bellezza”! La Fondazione ha potuto raggiungere traguardi importanti grazie anche alla sua decisione di adottare 20 Beni del FAI. Perché ha scelto questa modalità per sostenerci?

È tutta colpa vostra! (ride) Mi sono iscritto nel 2001 e nell’aprile del 2006 ho visitato il Castello di Avio, maestosa fortezza all’ingresso del Trentino. Vedendo la cura e la dedizione nel conservare e tutelare un maniero così imponente e importante del nostro patrimonio storico e artistico, non potevo non condividerne ancora di più la missione. Ho poi visitato Villa dei Vescovi sui Colli Euganei e partecipo sempre alle Giornate FAI di Primavera e d'Autunno informandomi sulle aperture speciali dedicate agli iscritti o ai sostenitori: questa manifestazione è veramente una cosa che amo del Fondo per l’Ambiente Italiano!
Purtroppo non ho avuto l’occasione di visitare altri Beni FAI in Italia, sogno di poterli vedere, perché so che sono luoghi speciali… però, nel sostenere il FAI, veramente non ho bisogno di vederli, mi interessa sapere come la Fondazione li conserva, conoscere i progetti, i restauri, la valorizzazione, tutto! Io mi fido del FAI, per questo ho deciso di “adottarli”: ho iniziato piano piano e dopo non mi sono fermato più! (ride).

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Qual è il primo Bene che ha deciso di adottare? E l’ultimo?

Ho iniziato nel 2006 con l’adozione del Monastero di Torba, il primo Bene FAI, e poi mi son detto, ma perché non posso adottare anche l’Abbazia di San Fruttuoso? E così in un’unica tornata ne ho adottati sei aggiungendo Baia di Ieranto, Parco Villa Gregoriana, Castello e Parco di Masino, Villa del Balbianello, Castello della Manta, Villa Della Porta Bozzolo, Giardino della Kolymbethra e naturalmente il Castello di Avio, il “mio” primo Bene!
In questi vent’anni ho proseguito con Casa Noha, Abbazia di Santa Maria di Cerrate, Podere Case Lovara, Villa e Collezione Panza, Villa Necchi Campiglio, Casa Carbone, Torre e Casa Campatelli, Villa dei Vescovi, Bosco di San Francesco. L’ultimo Bene adottato è Palazzo Moroni che avete inaugurato lo scorso novembre, ma io l’ho adottato già nel 2019, quando avete annunciato la donazione.

Vorrei tanto visitarlo, un mio amico c’è stato e ne è tornato entusiasta. Appena ne avrò l’opportunità cercherò di organizzare una trasferta a Bergamo.

Viaggio spesso per lavoro, soprattutto verso Milano e Napoli e ogni volta cerco sempre di combinare la trasferta con una visita culturale.

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Fra tutti i 20 Beni di cui lei è “custode della bellezza” ne ha uno che occupa un posto particolare nel suo cuore?

Il mio sogno è andare all’Abbazia di San Fruttuoso. Mi è bastato vedere una foto e me ne sono innamorato: immagino di arrivare da Camogli con il battello alla baia e mi si spalanca davanti agli occhi questa secolare abbazia con la sua torre nolare, circondata dai boschi, la spiaggetta e il mare cristallino. La Liguria è una regione bellissima, peccato che arrivarci in treno da Cesena non è sempre facile…

Nel mio cuore ho anche altri luoghi della nostra bellissima Italia, e quindi sostengo anche le associazioni Amici di Capodimonte e Amici della Reggia di Caserta.

Uno dei luoghi che ho scoperto a Napoli è la Chiesa di Santa Luisella, un Luogo del Cuore che verrà salvato, vero? Insomma, è questa chiesetta situata tra i vicoli stretti e tortuosi del centro, alle spalle di San Gregorio Armeno… ma la cosa che mi ha colpito di più è che è stata riaperta al pubblico grazie alla tenacia e al lavoro dell’Associazione “Respiriamo Arte APS”, formata da un gruppo di giovani laureati partenopei.

Che storia bellissima! Io avrò anche adottato venti Beni FAI, ma questi ragazzi hanno veramente ridato vita a un gioiello!
Adotta un Bene FAI anche tu!

Chi adotta un Bene FAI diventa un “custode della bellezza” e con un contributo di soli 15 euro al mese aiuta a prenderci cura ogni giorno del nostro patrimonio di arte, storia e natura.

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