17 maggio 2024
Un modo inaspettato e sorprendente di avvicinarsi e conoscere il mondo dell’archeologia – attraverso visite esclusive accompagnati da esperti e guide d’eccezione o cimentandosi in una campagna di scavo – è la proposta che il FAI presenta venerdì 14, sabato 15 e domenica 16 giugno nell’ambito dell’edizione 2024 delle Giornate Europee dell’Archeologia, gestite da Inrap, l’Istituto nazionale di ricerca archeologica preventiva della Francia (Institut national de recherches archèologiques prèventives) e organizzate in Italia dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Musei e Direzione Generale Archeologia, belle arti e paesaggio.
La manifestazione, che avrà luogo in diversi Stati membri del Consiglio d’Europa, permetterà ai visitatori di partecipare a speciali visite guidate con esperti, accedere ad attività dedicate a bambini e adulti e a conferenze con specialisti del settore, in collaborazione con Università e Soprintendenze che lavorano sul territorio.
Sono sette i Beni archeologici del FAI coinvolti in numerose iniziative: l’Abbazia di Santa Maria di Cerrate a Lecce e quella di San Fruttuoso a Camogli (GE), Parco Villa Gregoriana a Tivoli (RM), la Baia di Ieranto a Massa Lubrense (NA), il Giardino della Kolymbethra nella Valle dei Templi di Agrigento, il Monastero di Torba a Gornate Olona (VA) e Casa Noha a Matera, siti che ben rappresentano uno spaccato della passata frequentazione del territorio nazionale e la cui varietà e localizzazione consentiranno di compiere un viaggio lungo lo Stivale alla scoperta di epoche, usi e costumi differenti e del modo in cui l’uomo ha vissuto e modificato luoghi e strutture per adeguarli alle proprie esigenze.
In alcuni Beni verranno eccezionalmente aperte le porte ad aree non visitabili, per raccontare scoperte recenti e conoscere sempre meglio la storia del popolamento antico dei territori.
L’Abbazia di San Fruttuoso offrirà la possibilità di una visita esclusiva al sito protostorico del Castellaro di Camogli, affacciato sul mare con vista sul Golfo Paradiso e al Civico Museo; in occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia, inoltre, gli archeologi che hanno curato gli ultimi lavori di scavo all’Abbazia guideranno i visitatori e mostreranno i loro dati inediti.
All’Abbazia di Cerrate, invece, oltre a una visita speciale archeologica, saranno protagonisti i “piccoli archeologi in erba”, che avranno occasione di cimentarsi in un vero e proprio scavo simulato per comprendere la “vita” del reperto dal rinvenimento allo studio in laboratorio.
La Baia di Ieranto proporrà un approfondimento sul tema del controllo e della salvaguardia dei territori della costa lubrense e del Golfo di Napoli, con un excursus dalla romanità all’età moderna, sui sistemi di comunicazione visiva tra l’isola di Capri, Punta Campanella e i golfi di Napoli e Salerno, posizioni strategiche per il controllo dei traffici marittimi in ogni epoca. Attraverso una speciale visita guidata a Villa Jovis a Capri si affonderà nei sistemi di comunicazione dell’Impero Romano: tema riaffiorato grazie alla scoperta di Pompei e alle indagini sui reperti e gli scritti di Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane.
Parco Villa Gregoriana e il Giardino della Kolymbethra offriranno attività dedicate a piccoli e grandi visitatori, con un approfondimento per quanto riguarda il Bene siciliano sul significato di alcune specie botaniche ivi presenti, che ne avrebbero fatto un luogo sacro fin dall’antichità per la loro simbologia legata ad alcune divinità.
E ancora, al Monastero di Torba, oltre alle visite speciali con i responsabili dei cantieri di scavo, si potrà gustare un pranzo longobardo in cui antiche ricette popolari torneranno a vivere ed esalteranno i sapori del territorio.
Infine, Casa Noha proporrà un tour dedicato alla scoperta dell’antica città di Herakleia, per rivivere la suggestiva atmosfera dell’acropoli.
Un ricco e prezioso patrimonio culturale, quello archeologico, in cui il FAI propone costantemente attività di studio e ricerca oltre a promuovere eventi e appuntamenti che si pongono l’obiettivo di raccontare anche questo lato più nascosto dei Beni così come l’attenzione all’approfondimento che spinge la Fondazione a proseguire le indagini.