Monte Fontana Secca è un’area di 150 ettari di bosco e pascolo d’alta quota particolarmente importante dal punto di vista storico perché scenario di una tragica battaglia durante la Prima Guerra Mondiale (22 novembre 1917) - come attestano documenti storici e reperti bellici ancora emergenti dal terreno - che vide gli Austriaci occupare la vetta e costruire trincee, ben visibili lungo la mulattiera che costeggia il crinale, e la prima linea italiana arretrare verso valle con numerose perdite umane.
Area di alto valore naturalistico è soggetta a vincolo paesaggistico e tutelato nell’ambito della rete ecologica Natura 2000 dell’Unione Europea, che ha riconosciuto l’area quale Sito di Interesse Comunitario (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS) nell’ambito del Massiccio del Monte Grappa. La malga Fontana Secca a quota 1461 m. è un tipico esempio di alpeggio legato all’antica usanza della transumanza, ovvero della migrazione stagionale delle mandrie e dei pastori dalle stalle di fondo valle o di pianura ai pascoli di montagna. Qui pascolavano le vacche Burline, una razza bovina in via di estinzione legata a due prodotti tradizionali del Grappa: i formaggi Morlacco e Bastardo. Negli ultimi trent’anni i pascoli di Fontana Secca sono stati progressivamente abbandonati, e gli edifici si trovano oggi in condizioni di avanzato degrado.
Grazie alla donazione dei fratelli Collavo nel 2014, il FAI sta lavorando concretamente per raggiungere un ambìto obiettivo: tutelare e promuovere i valori ecologici, storici e culturali di questo straordinario esempio di paesaggio alpino. Il progetto di recupero paesaggistico-ambientale prevede infatti la riattivazione dell’alpeggio con la riqualificazione dei pascoli e delle aree forestali. Inoltre, la Malga Fontana Secca, ospiterà le attività tradizionali dell’alpeggio (allevamento stagionale di bovini e produzione casearia) e diventerà un fondamentale punto di sosta per gli escursionisti che percorrono l’Alta via degli Eroi, offrendo servizi essenziali di accoglienza e bivacco.